giovedì 15 luglio 2010

a volte lo chiamo: leo, piccolino, gli dico. abbiamo dieci cm di spazio per salutarci, per dargli una carezza io e lui una leccatina sulla mano. gli mollo una fetta biscottata, un cracker, l'altro giorno un po' d'acqua ché alle due faceva appena 39 gradi. mi piace pensare che gli faccia piacere che una sconosciuta larga dieci cm nei quali riesce a vedere solo il mio occhio destro e una mano che spunta lo distragga per qualche secondo da una giornata solitaria lunghissima. poi mi dico che forse son scema e che lui, come dicon tutti, non ha la cognizione del tempo che passa. e allora, spingendomi nei meandri dell'autocoscienza fai da te, sono costretta ad ammettere che forse è lui che fa compagnia a me e che siamo due cani solitari ognuno sul proprio balcone.

pupa

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