domenica 27 gennaio 2008

In altre città, come Krefeld, gli stolperstein sono stati vietati perfino con l’appoggio della comunità ebraica locale, che trova “irrispettoso” il fatto che queste piccole lapidi commemorative vengano installate sul marciapiede, a disposizione delle suole dei passanti (io invece trovo significativa la loro collocazione al suolo, dove si volge lo sguardo quando non si vuole guardare).
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Gli stolperstein sono lì, non li si può ignorare, si può evitare di leggerli ma si sa bene che ci sono incisi sopra un nome, una data di nascita, una data di morte e un campo di concentramento, perciò inducono all’attribuzione del dolore dell’Olocausto a dei singoli individui e non al numero sei milioni di, che è sempre impressionante ma mai quanto un solo nome e cognome.

totentanz
(cosa sono gli stolperstein lo spiegava weingarten. Se il link non funziona più, consulta Pietre d'inciampo su wikipedia)

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